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Diablogo in forma di soggetto teatrale di Tommaso Correale Santacroce su personomia, identità e virtualità


Un “Diablogo” è un dialogo teatrale in dimensione internet.
È una scrittura ibrida, il risultato di tanti media sovrapposti, qualcosa che si legge, passatemi il termine, in trasparenza, sovrapponibile al supporto che meglio vi si addice.
Questa diabologo, riflessione su personomia, identità e virtualità è stato pubblicato per la prima volta in “Brera Academy Virtual Lab” di Giampiero Moioli e Mario Gerosa da Francoangeli nel 2010.

Molte cose sono avvenute, da quando Tommaso ha scritto Eremiti.
La tecnologia non ha smesso la sua azione di osmosi con la nostra vita, il nostro pensiero, il nostro corpo. Possiamo ben dire che almeno in questa parte del mondo, è parte integrante non solo della nostra cultura, ma del nostro ecosistema in equilibrio instabile fra naturale e artificiale. Penso, per radicalizzarne ancora di più (se possibile) la nostra dipendenza da essa, che la tecnologia sia diventata il selettore naturale/culturale della nostra specie, sostituendosi alla buona vecchia cara natura/natura che comunque non smette mai il suo compito di tenerci a bada con ogni mezzo possibile.

Nel frattempo, ho pensato di risentire cosa ne pensava Tommaso, e ho posto alcune domande su Eremiti, cose che desideravo chiedergli da tempo, cose che sono il frutto della riflessione di cui sopra.

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