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Interviste fra arte e scienza al MEET Digital Culture Center


NdR

Non solo di tecnologia vive Stex, ma anche di arte. D’altronde lì stanno le mie radici, e non mi è difficile confessare che da giovane mi consideravo un artista che non ha l’urgenza di dire. Ho sempre più apprezzato l’arte degli altri, piuttosto di coltivare la mia. Ed è per questo che mi piace parlare con chi ha fatto dell’arte la sua pratica, il suo LAVORO. Che bella parola.
Questa a Giuliana Cunéaz è la prima di tante altre (spero) interviste agli artisti di passaggio al #MEET e che ho il piacere di conoscere.

Giuliana Cunéaz ha realizzato per il MEET “I Cercatori di Luce” una installazione “site specific” ovvero realizzata appositamente per lo spazio in cui si svolge, a completamento di un percorso espositivo in cui è raccolta tutta la sua poetica rappresentata da alcune delle sue opere più significative dove si rende visibile, palpabile, la sorgente della sua arte: l’intreccio fra tecnologia e creatività.
Siamo stati tutti colpiti non solo dall’invenzione, ma anche dalla perizia registica con la quale si sono armonizzate danza, computergrafica, modellazione 3d, costumi, musica, drammaturgia.
“I Cercatori di Luce” ci immerge in paesaggi e situazioni sospese fra l’archetipico e il tecnologico, ma sempre e comunque comprensibile per tutti, ognuno con la sua libera e personale interpretazione. La storia, il racconto, sono secondari rispetto alla fascinazione dell’immagine: le immagini parlano da sé.
Da questa esperienza abbiamo pensato di realizzare con Giuliana una piccola intervista, con la quale approfondire alcuni, dei tanti argomenti che avremmo voluto affrontare.

Giuliana Cunéaz

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