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Lexicon sulla Realtà Virtuale per digitally aware literate, parte terza.


Chiunque sia alla prima esperienza da avatar in un social media virtuale si pone diversi problemi, a seconda del carattere, delle proprie attitudini o dal grado di interesse e coinvolgimento che lo ha portato a “impersonare” (mai concetto fu più congruo) la forma di Avatar.

Quali sono le regole del gioco? Qual è il mio scopo? Dove vado? Chi mi aiuta? Siamo come cuccioli che escono dal loro nido per la prima volta, siamo come farfalle uscite dalla loro spoglie di crisalide, mutati in un corpo che non conosciamo che eppure è il nostro. Il disorientamento è forte. La frustrazione è forte. Sperimentiamo su di noi una inadeguatezza che deriva da uno stato di bisogno totale, originato da fondamentali cambi di prospettiva, sia psicologici che culturali.

Da quando i social hanno fatto irruzione nelle nostre vite, la necessità di auto- rappresentarsi è diventata di fatto uno status sociale. Parliamo di noi stessi in una sorta di continua celebrazione identitaria, che da una parte compie un infinito panegirico di ogni nostra più minuscola attività quotidiana (siamo o non siamo i biografi accreditati di noi stessi?) e dall’altra ci permette di rieditare la nostra storia a piacere (e con la storia individuale la Storia stessa) ritraendoci come desideriamo essere riconosciuti.

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